lunedì 30 giugno 2008

WEEK END



Eccomi qui a casa con tutte le mie "bestiacce"! Stamattina ho portato fuori anche Pixi ed alla vista di Ugo lo voleva assalire, il rozzo... Isotta con lui e' sempre molto brava, semplicemente, vorrebbe giocarci insieme. Ugo e' stato fuori molto. Sul suo trespolo e di lì non si schiodava. Almeno un paio d'ore. Poi, dopo la pappa l'ho lanciato. Volo abbastanza lungo ma poi e' finito su un albero. Stavo pensando come fare ad andare a recuperarlo ma improvvisamente e' partito da solo ed e' andato a casa. Siamo rimasti sbalorditi. Direi che non e' male anche se, forse, le sue ali sono ancora un po' spelacchiate.
Sabato sono salito al rifugio Brentei col mio amico Fabio. Non era presto quando siamo arrivati al rifugio, forse le 10.30. Abbiamo deciso di andare al Campanile Basso. Siamo saliti per la via Graffer allo Spallone e poi per la normale fino in cima. Le nostre firme sul libretto ed un pensiero a Bruno Detassis. Bellissima arrampicata e molto storica. Mi piace pensare al grande Graffer quando ci salì nel lontano agosto del 1934. Ho raccontato a Fabio la storia di questa salita ed anche lui ne e' rimasto affascinato. Poi, ritornati al Brentei, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Claudio, figlio del mio amico Bruno Detassis. Birra e lauta cena. Abbiamo dormito fuori sotto le Cime di Campiglio, mio luogo abituale per le notti, tanti ricordi e parole. Ieri mattina abbiamo salito la mia vecchia via al Pilastro Bruno. Non la percorrevo da diversi anni ed anche lì ci siamo divertiti un sacco. Nel pomeriggio a casa dove avevo voglia di vedere soprattutto Ugo.

venerdì 27 giugno 2008

COME NUOVO


Oggi mi sono alzato e stavo bene o quasi. Domani riprendero' le normali attivita. Mi sono dedicato abbastanza ad Ugo ma e' un disastro. Non gli piace uscire dalla sua grande casa. L'ho forzato ma piano piano rientra. Ha fatto alcuni lanci e direi che va' meglio. Forse e' riuscito a volare 30 metri ma sempre ad un massimo di due metri da terra. Nell'ultimo lancio ha fatto una curva ed e' rientrato a casa. L'ho messo anche su un trespolo che gli ho costruito sotto un trave del tetto ma e' rimasto lì piu' di un'ora senza scendere. Speriamo che si dia una svegliatina. Forse anche il suo maestro di volo non e' dei migliori con il passato che ha avuto...

giovedì 26 giugno 2008

CIMA SCOTONI


Sveglia alle ore due. Alle 2.30 Franco (Postino) mi aspetta a Bolbeno. Trento, Chiusa e Val Gardena. Verso Ortisei sento di non star bene. Quel malore tipo mal d'auto. Mi sembra molto strano, sto guidando io. Ci mettiamo gli zainetti in spalla ed iniziamo a salire. Poco dopo ho mal di stomaco e comincio a vomitare e non solo. Saliamo fino alla base almeno per vedere questa stupenda parete. Sto sempre peggio ed a malincuore decidiamo di rientrare. 400 chilometri per vedere la parete della Scotoni. La via che volevamo salire e' la Ivano Dibona. Quando arriviamo a Trento mi sembra di stare un po' meglio e riprendo a guidare. Arrivo a casa ed esco solamente per sistemare Ugo e dargli da mangiare. Poi vedo che ho anche 38 di febbre. Sono conciato proprio bene... C'e' di peggio pero'! Domani andra' meglio, o almeno, lo spero.

mercoledì 25 giugno 2008

RUSSIAN CLIMBERS

Se non l'avete mai fatto, guardatevi questi filmati. Rimarrete scioccati. A me e' successo. Buona visione!

UGO, IL MITICO

Anche qui fa abbastanza caldo ma non c'e' da lamentarsi e certamente non sono in citta'... Mi piace pure stare fuori a pulire l'orto anche se mia moglie dice che sono un po' andato a stare sotto il sole. Ugo mi sembra in ottima forma ma da solo non mangia proprio. Gli piace anche stare coi piedi nell'acqua ed a volte e' tutto bagnato e così sembra ancor piu' spelacchiato.  Spesso lo faccio uscire e volare un po' ma poco dopo lui rientra nella sua casa. Ora sembra che stiano crescendo piume nuove ed anche a volare e' un po' meglio. Quando mi chino per pulire, da dietro mi prende i pantaloni col becco. Gioca anche con le noci verdi che sono cadute dalla pianta. Mia moglie dice che sicuramente e' maschio altrimenti sarebbe molto piu' sveglio. Forse domani andro' ad arrampicare in montagna. (la foto me la fece Fabio Leoni vicino alla riva della Laguna Torre)

martedì 24 giugno 2008

VIAGGETTO IN SPAGNA





Sabato sono arrivato a Madrid e ad aspettarmi in aeroporto ho avuto il piacere di trovare Dario Rodriguez, Direttore della stupenda rivista Desnivel. Siamo andati insieme alla Pedriza, un Parco Regionale che dista una quarantina di chilometri da Madrid. All'ingresso del Parco ci siamo trovati con Rosa e suo marito. Rosa la conobbi nel lontano 1984 al campo base del Makalu. Ne nacque una profonda amicizia e ci vedemmo anche in Brenta dove arrampicammo insieme al Campanile Basso. Non la vedevo da almeno 15 anni e l'incontro, dopo tanto tempo, e' stato molto piacevole. Abbiamo fatto un bel giro a piedi e siamo andati sulla montagna piu' alta della Pedriza, El Yelmo. Arrivati alla base, loro sono proseguiti per la normale, ed io ho fatto una via, abbastanza facile ma divertente e ci siamo trovati in cima. Poi una veloce discesa perche' la serata era alle ore 19.30. Domenica una lunga intervista con Rodriguez e poi una visita al bellissimo Castello del Marquéz del 1300. Poi aereo e rientro in Italia.

venerdì 20 giugno 2008

CAPRIOLI

Quanta roba ho scritto oggi! Ma questa non la potevo non dire. Credo di averlo gia' scritto ma forse si e' cancellato col crack. Ci sono due nuovi arrivi. Gia' un po' di tempo fa avevamo visto la femmina con un piccolo. Invece stasera abbiamo visto la mamma con i due piccoli caprioli. Sono bellissimi e poi in primavera col loro colore rossiccio, ancor piu' belli. 

ALL TOGETHER NOW

E' UNO SPOT MA MI PIACE TANTISSIMO! Brano super famoso dei Grandi Beatles e riadattato da Ferdinando Arno

BYE BYE


Ciao, fino a lunedì non scrivero' niente in quanto domattina andro' a  Madrid per una serata. Isotta m'ha guardato male perche' me ne vado un paio di giorni ed anche Ugo non mi sembra di buon umore. Buon fine settimana a tutti. 

GENTE DI COLORE


E POI NOI CI OSTINIAMO A DIRE "GENTE DI COLORE" NON PENSANDO CHE...

Quando siamo nati eravamo rosa.
Quando siamo cresciuti eravamo bianchi.
Quando andiamo al sole siamo rossi.
Quando abbiamo freddo siamo blu.
Quando abbiamo paura siamo verdi.
Quando siamo ammalati siamo gialli.
Quando moriremo saremo grigi...

E dopo tutto questo abbiamo la faccia tosta di chiamare gli altri Uomini di colore mentre...

Quando sono nati erano neri.
Quando sono cresciuti erano neri.
Quando vanno al sole sono neri.
Quando hanno paura sono neri.
Quando sono ammalati sono neri.
Quando muoiono sono neri.




giovedì 19 giugno 2008

UN'ALTRA BELLA GIORNATA

Che bella giornata anche oggi. Mi sono alzato alle 5.30 ed alle 7.15 ero al rifugio XII Apostoli. Sono salito per dare una mano ad Aldo perche' non veniva ancora l'acqua al rifugio. Lui non c'era perche' era al rifugio Care' Alto a fare il cambio di gestione col nuovo gestore visto che lui ha gestito quel rifugio nei due anni scorsi. Quando sono arrivato alla roccia dove esce l'acqua era ancora tutto ghiacciato. Comunque verso le dodici l'acqua e' arrivata al rifugio ed allora abbiamo festeggiato con un bicchiere di bianco. Poi ho fatto ancora qualche cosetta ed insegnato a Roberta, la donna di Aldo, un po' di cose. Mi e' pure toccato prendere un paio di prenotazioni al telefono perche' Roberta non parla inglese e tedesco. Poi sono arrivati 5 tedeschi e me li sono dovuti sorbire io. Ho detto a loro che ero il vecchio gestore e poi li ho salutati e sono tornato a casa. Ugo e' un lazzarone. Da solo ormai non mangia piu'. Sbatte le ali e gracchia perche' vuole essere imboccato. Proprio un bel tipo, un Amore.

mercoledì 18 giugno 2008

IL MIO CARO UGO

Che bella giornata anche oggi ed in piu' c'era anche il sole. Pero' nel pomeriggio due gocce le ha fatte. Pero' qui da noi siamo nella valle delle lacrime ed allora... Una bella corsa stamattina e poi ho rasato l'erba attorno a casa. Poi la pulizia dell'orto e del bosco. Il tutto fatto col sole, invece di arrivare a sera fradicio per la pioggia. Volevo andare in palestra ma mi sono perso con la motosega ed allora niente appigli finti. Sono anche stato un bel po' con Ugo che ora qualche piccolo voletto lo fa anche da solo. Quando ero nell'orto continuava a gracchiare e pensavo fosse perché voleva uscire. Non era così. Voleva che gli dessi da mangiare. Ed ogni bocconcino che mangia fa un piccolo versetto che non capisco se vuol dire ancora o grazie. Forse tutti e due.

martedì 17 giugno 2008

IL PEZZO DA 90

Oreste, detto Trenta, e’ di Giustino e da giovane lavorava alla cava di felspato Maffei. Erano tempi duri quelli. Il suo secondo lavoro era il portatore. Portava viveri e materiale ai rifugi come il XII Apostoli, il Segantini e la Lobbia Alta. Era il 1949, quando, Oreste (Trenta) e Pimpi (Olimpio Olivieri, Tavela), anche lui di Giustino, salirono alla Madonnina per incontrare il fratello di Pimpi che era salito con un cavallo per portare la stufa. Non c’erano elicotteri e nemmeno la teleferica e quella stufa doveva arrivare al XII Apostoli. A portare a spalle la stufa erano rimasti Pimpi ed Oreste. Era proprio “un pezzo da 90” la stufa. Pesava infatti 90 chili. Ricordo ancora quando Oreste, a fatica, mi raccontava quella giornata. Ricordo i suoi occhi felici nel rivivere quel ricordo. Le mie domande cercavano di provare un po’ di quella fatica. Ma non ci riuscivo. Era per me inimmaginabile. Inizialmente non capivo come si poteva portare tanto peso in due. Cercavo d’immaginarmi loro, uno davanti ed uno dietro. Oreste mi sorrise. E sempre in dialetto mi disse che non era possibile procedere in quel modo. La stufa la portavano a vicenda. Il piano superiore sulla schiena e con le mani arrappati al ferro attorno alla stufa di ghisa. Un po’ Oreste, un po’ Pimpi. Rimasi senza parole. Mi si secco’ la bocca. A volte, quando mi trovo in Patagonia a camminare con lo zaino pesante, ripenso all’Oreste e cerco di far finta di niente… Passo’ del tempo ed un giorno parlai con Pimpi e dopo un buon bicchier di vino andai sull’argomento stufa. Mi piacque la sua spontaneita’ nel dirmi che la stufa, quel “pezzo da 90”, la porto’ Oreste per quasi tutto il cammino. La cosa piu’ dura non era tanto il camminare ma il momento della sosta quando la si doveva appoggiare a terra e molto di piu’ al momento di appoggiarla sulla schiena ed alzarsi in piedi. Pero’ ad Oreste piaceva questo lavoro. Mai l’ho sentito dire “Che fatiche facevano noi una volta…”. Tanto grande quell'uomo anche se piu’ basso di me.

IL CRACK DEL BLOG



Rieccomi qui dopo il mio disastro. Mancano un paio di post che vedrò di riassumere. Parlavo soprattutto di Ugo che continua a crescere ed ora ha una nuova abitazione molto piu' confortevole. Non si muove comunque molto anche se avrebbe lo spazio per volare ma forse non ha ancora capito che lo potrebbe fare. Ogni tanto, tempo permettendo, lo porto fuori e faccio qualche prova di volo. E' ancora un po' spennacchiato ma ora ha cominciato a giocare. Mangia molto anche da solo ma preferisce ancora farsi imboccare. Ormai ho finito da diversi giorni di preparare la legna per il prossimo inverno ed anche quella che dovro' tagliare in primavera. Ho anche sentito il mio amico Andrea Sarchi che non e' conciato molto bene. Qualche settimana fa era in Francia ed e' caduto con gli sci facendosi male ad una spalla. Sembra fosse poco o niente ed invece, dopo diversi esami, gli hanno riscontrato la rottura di qualche legamento. Morale? Venerdì scorso e' andato sotto i ferri ed ora ne avra' per un bel po'. Avevamo fatto dei programmi per l'estate ma per ora potremo solo chiacchierare. Cerca di rimetti in fretta...

lunedì 16 giugno 2008

CHIEDO SCUSA...

Ciao a tutti. Chiedo scusa per il disguido successo oggi al blog. E' stata proprio colpa mia. Credo che presto sara' di nuovo tutto a posto e questo grazie a Will. Ermanno fa i disastri ed il mitico risolve. Purtroppo sono spariti anche i commenti ma spero abbiate voglia di rimetterli come prima. Grazie!

giovedì 12 giugno 2008

TEMPORALE IN MARMOLADA

Ci sono dei temporali bestiali in questi giorni. La settimana scorsa un fulmine mi ha fatto anche un bel danno alla caldaia. L'altra sera col temporale in corso cadeva un'acqua incredibile e la mia mente, nonostante abbia poca memoria, ritornava a diversi anni fa. Ero in Marmolada sulla via del Pesce. Con me c'era Lorenzo Iachelini, della Val di Sole. Quella sera eravamo arrivati solo alla grande nicchia che da' il nome alla via. Eravamo cotti ma soddisfatti dell'arrampicata. Poco dopo esserci messi a sedere inizio' a piovere. La nicchia non e' molto profonda ma si sta seduti abbastanza comodi. Poi inizio' il temporale. Botte bestiali ed un'acqua torrenziale. All'inizio la vedevamo cadere come un muro d'acqua davanti a noi ma poi, essendo il bordo superiore arrotondato, comincio' a scorrere dietro di noi infradiciandoci in pochi minuti ed il vento che la spingeva in faccia a noi. Bagnati fino alle mutande ed un bel freddo con il solo coprisacco. Poi una notte stellata. Al mattino la sorpresa. Tutto ghiacciato. La parete era una lastra di ghiaccio e lunghi ghiaccioli pendevano da tutte le parti. Provammo a salire ugualmente ma il tiro era molto difficile anche con condizioni perfette. Allora la rinuncia al sole e riprendendo calore. Prossimamente altra storiella di temporale, sempre in Mamolada.

mercoledì 11 giugno 2008

LO GNOMO OFLODA


Stamattina alle 7 sono andato a correre con Isotta e poi sono stato un po' con Ugo. Sa mangiare anche da solo ma mi sembra gli piaccia di più farsi imboccare. Le lezioni di volo sono ancora agli inizi pero' ora sa saltellare e cammina molto in fretta. Le piume sotto le ali lentamente crescono. Poi ho spaccato sassi e pulito l'orto. Giorni fa ho scritto una fiaba e solo ora la pubblicherò. Fiaba... ma vera!


LO GNOMO OFLODA
C’era una volta Ofloda, uno gnomo di montagna. Già da diversi anni lavorava in una città. La famiglia che gli dava lavoro come garzone era molto buona. Ogni mese, però, facendo più di 100 chilometri, tornava a casa in bicicletta. Ma la sua vita gli piaceva, gli dava da mangiare e riusciva a portare a casa qualche soldo per aiutare la famiglia. Poi nel mondo scoppiò la guerra. Ofloda fu mandato in Russia. Insieme a lui tante decine di migliaia di altri gnomi. Il freddo era intenso per quei lunghi anni in quelle lande desolate. Molti di loro andavano a dormire e al mattino non si risvegliavano più. Era la guerra degli stupidi, come tutte le guerre, ma gli stupidi mandavano gli altri combattere. Fu una guerra terribile. In inverno le temperature arrivavano a 30-40 gradi sotto lo zero. E loro erano obbligati a lottare con altri che, come loro, non avrebbero di certo voluto tutto questo. Combatterono sul grande fiume, il Don e poi anche a Nikolajewka. La maggior parte di loro non fece ritorno. Pochi, dei molti gnomi partiti per quelle terre lontane, fecero ritorno a casa. Altri, prima di essere di nuovo a casa furono rinchiusi in campi di concentramento dove non si poteva sapere cosa sarebbe accaduto il giorno dopo. Anche lo gnomo di montagna era fra questi. Il suo campo era nella Germania dell’Est a Dresda. Fu fame, freddo e tanta sofferenza. Ofloda fu anche fortunato. Cercò di imparare in fretta il tedesco. Uno dei tedeschi ogni tanto riusciva a passargli qualche pezzo di pane che lui poi divideva con gli altri. Riuscì a resistere finché furono liberati e tornò a casa a piedi. La guerra era finita. La fame continuò ancora per molto tempo ma Ofloda era a casa e anche se poco, qualcosa da mettere sotto i denti lo trovava. (la vera fiaba di mio papà Adolfo)

martedì 10 giugno 2008

IL MIO EX RIFUGIO


Sveglia alle 5.30. Mi sono trovato a Giustino con Aldo e con le moto siamo saliti al Lago Asciutto e poi alle 7.30 eravamo al rifugio XII Apostoli. Bellissimo! La giornata non era male anche se poi, scendendo, pioveva. Sono andato al rifugio per fare il cambio ufficiale della gestione. Credo che Aldo sara' un buon gestore. Io lassu' ci sono praticamente nato e la mia famiglia ha gestito questo rifugio per 60 anni. Verso le 10 e' arrivato anche il geometra della SAT, proprietaria del rifugio. Abbiamo fatto un po' di cose e verso le 13 siamo scesi a valle. Sinceramente un po' di tristezza l'avevo oggi... Che bello era lassu', ancora in mezzo alla neve e con la giacca a vento perche' molto caldo non era. Credo che ci tornero' spesso lassu' in estate anche se il periodo piu' bello e questo perche' non c'e' nessuno e tutto e' molto tranquillo.

lunedì 9 giugno 2008

UGO NON E' UN CORVO


Stamattina mi ha scritto una mia Dottoressa dicendomi che e' giugno e non maggio. Vero! Continuavo a scrivere le date con maggio. Grazie della correzione. A dire il vero mi ha detto di darmi una svegliata... ed ha ragione! Brutto anche oggi ma non importa. Ho portato Ugo dal veterinario e mi ha detto che non e' un corvo ma una cornacchia. Per volare ha detto che ci vorranno forse due settimane pero' e' in forma e sta bene e quindi, sono contento e piu' tranquillo. E' comunque molto simpatico ed anche Isotta con lui si comporta bene. Strano, lei che quando vede i corvi li rincorre come una matta.

domenica 8 giugno 2008

LA MADONA DAL TULÒT
















Ieri sono andato a correre e con me c'erano Maurizio e Claudio. Claudio Cominotti, ex Maestro Elementare di grande valore didattico ma soprattutto umano. E' stato anche consigliere comunale a Pinzolo per molti anni e pure Assessore. Abbiamo corso sulla vecchia strada che portava a Campiglio e passando al Tulòt mi ha parlato del dipinto della "Madona dal Tulòt". Stamattina abbiamo corso di nuovo insieme e così mi ha mandato lo scritto e la poesia.
La Madona dal Tulòt. La Località Tulòt si trova sulla strada vecchia per Mavignola e Campiglio, che parte al ponte di Carisolo. Dopo circa un chilometro, a fianco della strada c’e' il maso omonimo di proprieta' di Bertarelli e Ferrari. Lungo la strada, sulla parete est del maso, e' dipinta in affresco una Madonna col Bambino in braccio e con due Santi. Nel cartiglio in alto si legge l’iscrizione: “1695 Antoni Tuloto fece fare et Bartolame fratello figlioli 9 Antoni Toloto P.S.D.” Lo sguardo della Madonna ti segue mentre ti sposti davanti al dipinto. Questa Madonna era molto venerata dai passanti, perlopiu' gli abitanti di Mavignola e dei masi dell’ampia zona che si estende fino a Campiglio. Nel 1975 Jack Caola, colpito dal degrado dovuto alla vetusta', all’incuria e alle numerose firme graffiate sopra l’affresco, ha dedicato questa malinconica poesia. Per fortuna l’appello di Jack non e' caduto nel vuoto e qualche anno dopo il Comune ha organizzato il restauro, con il contributo dei proprietari, Cassa Rurale e Cooperativa. Lo ha realizzato il prof. Giulio Poggiali di Roma, così nel 1995 si e' svolta una piccola celebrazione dei 300 anni del dipinto, alla presenza di tutti i bambini delle scuole di Pinzolo. Sono passati ormai 13 anni e il restauro tiene, e se passi di lì vedrai che gli occhi della Madonna ti seguono per tutto il tratto di strada.

sabato 7 giugno 2008

NATURA INCREDIBILE

Un'incredibile sequenza di foto della natura e dei suoi animali. GUARDA LE FOTO

venerdì 6 giugno 2008

UGO


Nuovo arrivo oggi. Nel primo pomeriggio stavo andando nel bosco a far legna e fuori da casa c'era un piccolo corvo che non sapeva volare. Gli ho dato da mangiare e poi l'ho portato sotto l'albero dove so che ha il nido. Dopo un paio d'ore era ancora lì, tutto rannicchiato sotto la pioggia. Allora l'ho ripreso e portato a casa. Ah, il nuovo ospite si chiama Ugo. Speriamo vada tutto bene e che fra qualche giorno possa volare.

mercoledì 4 giugno 2008

FAZÖL, LA GNOMINA BUONA

C'era una volta una gnomina di nome Fazöl, che non aveva piu’ ne’ babbo ne’ mamma, ed era tanto povera. Non aveva nulla. Non aveva un tetto per proteggersi dalle intemperie, non una stanza e nemmeno un lettino dove poter dormire. I suoi vestitini erano stati cuciti da lei stessa raccogliendo pezzetti di stoffa gettati via. Ma erano tanto carini e colorati. Puliti perche’ faceva il bucato nel ruscello usando la cenere dei suoi fuocherelli. In mano aveva un pezzetto di pane secco che poco al giorno le riempiva un po’ il pancino con il latte che riusciva a mungere da qualche capretta selvatica. Ma era buona e brava e, siccome era abbandonata da tutti, vagabondava qua e la’ per i campi ed i boschi fidando nella buona sorte. Un giorno incontro' uno gnomo povero, che disse: “Ah, dammi qualcosa da mangiare! Ho tanta fame!” Fazöl gli porse tutto il suo pezzetto di pane e disse: “Spero ti possa sfamare!” e proseguì il suo cammino. Poi incontro’ una gnoma che aveva tanto freddo. “Ho tanto freddo alla testa! Dammi qualcosa per coprirmi!” Si sfilo’ il berretto e lo dono’ alla gnoma. Poi venne un’altra gnomina che stava tremando tanto da far tenerezza ed allora Fazöl si tolse il giubbetto coloratissimo e glielo dono’. E poco dopo un’altra le chiese la sua gonnellina a strisce. Quando arrivo’ nel bosco e si era gia’ fatto buio, si incontro’ con un’altra gnoma che le chiese la sua camicia dicendogli che ormai era buio e nessuno l’avrebbe vista. Fazöl si trovo’ la’, al freddo, tutta sola ma sorridente. Rimase con le sue mutandine rosa ed il “tascapan”. All’improvviso iniziarono a cadere cose strane e lucenti dal cielo. Non erano stelle anche se il cielo era incredibilmente stellato. Erano monete d’oro luccicanti e nonostante avesse regalato la sua camiciuola, ora ne aveva addosso una nuova, di finissimo lino. Riempì il tascapan di monete e visse felice e contenta dando ogni giorno qualche moneta a chi ne aveva bisogno.

martedì 3 giugno 2008

POVERI PICCOLI

Non avrei voluto scrivere cio' che seguira'. Forse perche' ero tanto contento che avrei voluto scrivere solo il finale felice fra qualche giorno ma così, purtroppo, non sara'. Tre giorni fa il mio amico Jorge con la sua compagna Marzia, tornado a casa, in mezzo alla strada, hanno trovato 4 uccellini. Poco dopo mi hanno chiamato chiedendomi cosa fare. Gli abbiamo detto di metterli fuori dalla strada che forse la mamma sarebbe tornata a riprenderli. Poco dopo invece sono tornati loro e gli uccellini erano stati assaliti dalle formiche. Della mamma nessuna traccia. Così se li sono portati a casa e dopo un lungo e paziente lavoro di ripulitura hanno cominciato a dargli da mangiare. Forse avevano un giorno di vita. Solo uno di loro non apriva mai il becco. Il giorno dopo sì. Sembrava stessero benino ma alla sera il piu' piccolo non si e' mosso piu'. Era bellissimo imboccarli. Erano ancora, per oltre meta', spelacchiati. Piccolissimi e tanto teneri. Sembrava stessero bene i piccolini... Purtroppo ieri un altro se n'e' andato e alla sera anche il terzo. Stamattina ci siamo sentiti e l'ultimo sembrava che non stesse bene nemmeno lui. Allora siamo andati a Tione da una nostra amica veterinaria ma lei ci ha detto che era difficile farlo vivere. Era tanto bello tenerlo in mano ed alitarlo per riscaldarlo. Poi siamo tornati a casa. Oggi pomeriggio Jorge mi ha fatto piangere con la sua telefonata. Anche l'ultimo piccolino ci aveva lasciati. Erano tanto carini, tanto piccoli, teneri, dolci... ma ci hanno lasciati.

lunedì 2 giugno 2008

"CIAPIN", DANIELE CHIAPPA

Sono molto giu' oggi. Ho ricevuto una mail molto triste dal mio Amico Daniele Chiappa "Ciapin". Il Ciapin e' stato uno dei 4 Ragni di Lecco arrivato in vetta al Torre dalla parete ovest nel 1974. Aveva 22 anni allora. Siamo diventati amici da quando anche lui e' entrato nella polemica del Cerro Torre '59. Sei anni fa ha perso la moglie, otto mesi fa gli hanno tolto un rene e due mesi or sono anche un pezzo di polmone. Un paio di settimane si e' stato male in autostrada ma e' riuscito a fermarsi ed un motociclista l'ha soccorso e poi l'ambulanza l'ha portato d'urgenza in ospedale. L'ho sentito poco fa ed abbiamo pianto. Povero Ciapin. Mi ha detto che lui non molla ed ora continua a fare la chemioterapia. Mi ha detto che la corda a cui siamo legati ora e' molto sottile ma sembra che tenga. Ciao Daniele, tieni duro, tu lo sai fare.