mercoledì 2 aprile 2008

LO GNOMO SENZA NOME


Bella giornata anche oggi. Che fortunato sono io. Ho corso con Isotta, oggi in salita e poi un po' in palestra. Ho finito di preparare il mio ultimo film che, con mia grande sorpresa, e' stato ammesso al Filmfestival della Montagna di Trento. Poi ho pensato ad una bella storiella.

LO GNOMO SENZA NOME 
C'era una volta uno Gnomo senza nome. Non gli era stato dato nemmeno un nome perche' era tanto piccolo e brutto che un nome sembrava non lo meritasse nemmeno. Un giorno incontro' una Strega. La strega si chiamava Forbis e lo gnomo aveva tanta paura di lei perche' la storia, la mamma, i fratelli, gli amici, insomma tutti, insegnavano che le streghe erano esseri da cui bisognava diffidare e soprattutto erano brutte e cattive. Lo gnomo aveva paura di lei ma la stuzzicava, spiandola e seguendola, per vedere dove poteva arrivare la sua cattiveria ed a quali stregonerie sarebbe ricorsa per far capire allo Gnomo di stargli lontano. Ma lui insisteva nel seguirla e nello spiarla. Ormai sapeva quasi tutto di lei ed inizio' ad avvicinarsi sempre di piu'. Finche', un bel giorno, nascosto dietro un albero stregato, riuscì a vederla in viso. Rimase con gli occhi sbarrati quando vide che quella Strega, con quel suo vestito nero, quasi a brandelli e stracciato, aveva il viso carino. Anzi, gli parve addirittura bella, e rimase a bocca aperta. Era esterrefatto... Si mise a correre nel bosco ed ogni tanto inciampava e cadeva. Si rialzava senza voltarsi indietro per paura che la strega lo acchiappasse visto che si era resa conto che lo gnomo l'aveva vista in volto. Passo’ tanto tempo e lo gnomo non trovava di meglio da fare che seguire la strega e cercare di vederla in faccia. Ma ormai qualcosa sembrava fosse nato fra i due. Pero’, qualunque fosse la cosa che stava nascendo non era possibile. Lui era uno gnomo e lei una strega. Lui, piccolo e brutto e lei grande e strega e pure bella. Pero’ lo gnomo qualcosa voleva fare. Cerco’ del denaro ma non lo trovo’. Gli capito’ per le mani solo una scatola. La pulì bene, la lego’ con dei rametti e sopra ci mise un fiorellino. Poi lascio’ la scatola sotto la grande quercia dove la strega amava sedersi. Quando la strega giunse alla quercia e trovo’ la scatola si arrabbio’ moltissimo quando,
 aprendola, al suo interno non vide nulla. Inizio’ ad imprecare al cielo. Strillava fortissimo… “Che cosa vorrebbe quello gnomo? Un regalo? Ma dentro ci deve essere qualcosa per essere definito regalo”. Lo gnomo era nascosto dietro una pietra. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Poi scappo’. Ritorno’ alla quercia alle prime luci del giorno seguente e con dei legnetti scrisse: “La scatola e’ piena di baci” e se ne ando’. Quando all’imbrunire Forbis torno’, lesse il messaggio. Si sentì annientata e pianse. Raccolse la scatola e la infilo’ nel suo sacco . Per tutto il resto della sua vita, la strega tenne sempre la scatola vicino al suo letto e quando si sentiva scoraggiata o in difficolta', apriva la scatola e tirava fuori un bacio immaginario ricordando l'amore che lo gnomo aveva messo dentro... Ognuno di noi ha una scatola piena di baci 
e amore incondizionato.

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